domenica 31 gennaio 2016

L’INFIAMMAZIONE DI BASSO GRADO DI ORIGINE INTESTINALE: KILLER SILENZIOSO PER LA NOSTRA SALUTE


L’INFIAMMAZIONE  DI BASSO GRADO CHE  ORIGINA  NELL’ INTESTINO:  KILLER SILENZIOSO PER LA NOSTRA SALUTE

   
  Molto spesso l’attenzione, per quanto riguarda la nostra salute,  è rivolta al mantenimento di una  buona funzionalità degli organi nobili del nostro organismo come il cuore e  il cervello;  purtroppo l’importanza  del nostro apparato intestinale  viene spesso messa in secondo piano, dimenticando i riflessi importanti che può avere sul nostro equilibrio psico-fisico. (Gerson M.D. -2013)
Scopo di queste mie note è quello di contribuire a dare il giusto rilievo ad alcune sue  proprietà fisiologiche sottolineando anche l’importanza che svolge il suo contenuto  rappresentato dal cosiddetto Microbiota formato da 1000  miliardi di batteri e meglio conosciuto come Flora Batterica; infatti lo strato interno della parete intestinale  protetto dall’azione dei  cosiddetti batteri buoni, rappresenta l’interfaccia tra l’ambiente che ci circonda e il nostro organismo e pertanto  assume una sostanziale rilevanza in quanto possiede una estesa superficie di scambio valutata nell’ordine di circa 200  metri quadrati.
     La stessa  è fornita  di  cellule di rivestimento che sono interconnesse da giunture molto serrate (denominate Tight Junctions) costituite da speciali proteine (conosciute  col nome di Occludina e di Modulina) che  selezionano l’assorbimento delle sostanze  derivate dai vari processi digestivi e  bloccano, anche con l’aiuto del Sistema immunitario locale,  l’ingresso di tossine e  di microbi. (Fasano A.- 2011)
  Purtroppo questa mirabile struttura anatomica può essere alterata da vari fattori  come:  l’eccessiva e cronica produzione di cortisolo che si verifica nello stress cognitivo e non, la somministrazione cronica di farmaci antidolorifici  (i Fans) distruttori delle giunzioni intercellulari sopradescritte, l’uso prolungato di inibitori della pompa protonica che annullando l’acidità gastrica favoriscono purtroppo l’insediarsi nell’intestino di germi patogeni, la somministrazione di chemioterapici oncologici, le sostanze  tossiche introdotte  con l’alimentazione (rappresentate dai  conservanti,  coloranti,  pesticidi), le terapie antibiotiche a largo spettro,  la presenza di una eccessiva sensibilità  al Glutine da non confondere con la Celiachia vera e  propria. Tutti questi elementi  possono influire negativamente sulla fisiologia del nostro intestino determinando l’insorgenza  di uno stato di Disbiosi a carico della flora batterica e cioè di uno squilibrio tra il numero dei batteri buoni e di quelli patogeni. A ciò contribuisce certamente anche  una alimentazione squilibrata composta da una quantità eccessiva di alimenti molto raffinati come lo zucchero bianco nelle sue varie forme  e i carboidrati con alto indice glicemico,   in assenza soprattutto di fibre  solubili  contenuti nella frutta e nelle verdure;  ciò non soltanto è causa di flatulenza, gonfiore addominale, alvo irregolare, dolori addominali, stanchezza immotivata,  ma si accompagna anche  ad una incompleta digestione delle proteine che  diventano cibo per i batteri anaerobi di tipo proteolitico (enterococchi, stafilococchi, bacteriodes) che producendo a loro volta sostanze tossiche denominate “Amine bioattive” come la Cadaverina, la Putrescina, l’Indolo, lo Scatolo  alterano anche  il potere disintossicante del fegato. In aggiunta a questo,   oggi  si sa che una dieta ricca di grassi saturi, contenuti  soprattutto  nella carne rossa e in alcuni tipi di latticini, modifica notevolmente la composizione del Microbiota causando  una riduzione dei cosiddetti batteri buoni e cioè dei Bifidobatteri e dei Lattobacilli e nello stesso tempo rende più virulenti l’eventuale  presenza di   microrganismi  patogeni come: i miceti (la Candida albicans) , i  virus, le salmonelle, i  clostridi e i  parassiti.
Persistendo questo sconvolgimento dell’habitat intestinale si possono avere gravi ripercussioni sulla  funzione di assorbimento  della parete intestinale che diventando molto permeabile e quindi  poco selettiva permette  il passaggio nel torrente circolatorio  di sostanze nocive come batteri patogeni, tossine di vario genere, frammenti di proteine poco digerite; in breve si viene a creare uno stato di endotossiemia persistente che può  sfociare  in una infiammazione cronica generalizzata  di basso grado che può  interessare molti organi (Biffi E. - 2014); quest’ultima  è sostenuta  dal Sistema Immunitario,  il quale riconoscendo  estranei (non-self) queste sostanze  mette in atto una reazione con la sua componente immunitaria Innata formata in particolare dalle cellule difensive come i Neutrofili, i Monociti  e i  Macrofagi  i quali producendo grandi quantità di intermediari pro-infiammatori denominati citochine, il più importante dei quali è conosciuto come  TNF-alfa,   vanno  ad   attivare  un Fattore presente  all’interno delle cellule di vari organi e cioè  l’ NF-kB che risulta essere un fattore di trascrizione che regola l’attività di molti Geni pro-infiammatori; quest’ultimo scatena anche effetti metabolici negativi, il più importante dei quali è rappresentato dal blocco funzionale dell’Insulina; ne consegue un incremento non soltanto della glicemia, ma anche  del suddetto  ormone (Resistenza insulinica)  che a sua volta attivando l’enzima chiave denominato 5-delta desaturasi  favorisce la produzione di acido Arachidonico a partire dagli acidi grassi Omega-6 (presenti abbondantemente nella nostra dieta) e con esso la produzione  di Prostaglandine  infiammatorie rompendo in definitiva l’equilibrio con le Prostaglandine antinfiammatorie derivate dagli Omega-3. Il risultato di queste varie reazioni a catena è rappresentato dall’instaurarsi di una infiammazione cronica che costituisce un fuoco nemico che ha un ruolo fondamentale nell’insorgenza di almeno  il 60% delle malattie più comuni.  Essa è subdola e quindi più nociva in quanto danneggia lentamente la normale struttura anatomica e la  funzione di alcuni organi; i sintomi aspecifici più comuni  sono rappresentati da: cefalea, stanchezza immotivata, dolori diffusi, turbe del sonno e dell’umore. Purtroppo in assenza  di una risposta risolutiva può essere una  concausa della cosiddetta “Sindrome metabolica” che si caratterizza per:  sovrappeso/obesità, diabete-2, ipertensione arteriosa, alterazione dei grassi nel sangue con le relative e ben note  complicanze cardio-circolatorie (P.D. Cani, Osto M. - 2012);  inoltre può risultare alla base  di alcune  malattie immunologiche (come l’osto-artrite, alcuni tipi di Allergie), di malattie neurologiche degenerative legate ad un processo di neuro-infiammazione in quanto le citochine pro-infammatorie sono coinvolte nei processi di apprendimento, di memoria, di modulazione del dolore, come si verifica nella Sclerosi multipla, nel Morbo di Parkinson, nel Morbo di Alzheimer; inoltre della patologia tumorale, dell’Invecchiamento precoce. In conclusione si può affermare che le più frequenti  cause di morbilità e di decesso nel mondo occidentale sono legate a processi patologici che hanno alla base  uno stato di infiammazione cronica e che a sua volta è il risultato  di un Sistema immunitario stimolato cronicamente.
Per diagnosticare  questa affezione insieme  alla clinica sopra ricordata può essere di aiuto il laboratorio; è possibile trovare valori elevati di alcune sostanze specifiche  pro-infiammatorie come: le Citochine IL-1, IL-6, TNF-alfa, IL-8; oltre la Proteina C-reattiva e la stessa Omocisteinemia.
Al fine di ridurre  la frequenza della  sua insorgenza è importante adottare  uno stile di vita sano che comprende un’attività fisica regolare, una riduzione dello stress  e dei pensieri negativi che purtroppo  fanno parte del nostro vivere quotidiano e soprattutto  ripristinare  la normalità  della  Flora batterica con una dieta equilibrata in tutti i suoi componenti (come può essere la Dieta antinfiammatoria Mediterranea),  associando per lunghi periodi non soltanto i cosiddetti Prebiotici contenuti nella frutta e verdura come l’Inulina, i Polifenoli, i Fructani, i Betaglicani che nutrono i batteri buoni intestinali, ma anche i Probiotici e cioè microrganismi viventi e vitali  e quindi capaci di riprodursi; inoltre può risultare conveniente l’introduzione di almeno 1,5 grammi/die di grassi insaturi Omega-3 (EPA e DHA) i quali producono dei mediatori lipidici denominate “Resolvine” che hanno importanti proprietà antinfiammatorie ed immunoregolatrici. (Sheran C.N. – 2008)
Vorrei concludere queste mie note sottolineando che una delle scoperte più importanti di questi ultimi anni è l’aver capito  che l’infiammazione di basso grado rappresenta un meccanismo importante per spiegare la frequente insorgenza delle malattie croniche più gravi di cui soffre l’umanità (Science – 2010). Sono certo che tale  scoperta  permetterà ai clinici, sempre più,  di comprendere  in maniera unitaria e quindi di  prevenire  molte patologie che hanno un comune denominatore e soprattutto di curarle più  efficacemente  in particolare consigliando e promuovendo uno stile di vita più sana.   

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