venerdì 27 gennaio 2012

Lo zucchero bianco nutre il cancro

Il  Genoma  umano  si  è evoluto  in un arco lunghissimo di tempo  di migliaia di anni  quando si consumavano soltanto 2 chilogrammi di zucchero, a testa  all'anno,  sotto forma di miele selvatico; da questa quantità, con il cambiamento delle nostre abitudini alimentari,  siamo passati  alla fine del secolo scorso  a circa 70 Kg. di zucchero più o meno raffinato dall'industria.
Lo scienziato tedesco Otto Warburg , Premio Nobel per la Medicina della fine degli anni '50,  scoprì  che il metabolismo e quindi la crescita dei tumori era strettamente legato al suo consumo  di zucchero raffinato. Pensate che la Tomografia ad Emissione di Positroni (PET), utilizzata per svelare la presenza di lesioni tumorali,  rileva aree del nostro organismo dove è prioritario il consumo di zucchero.

giovedì 19 gennaio 2012

CONSIDERAZIONI SULLA CARNE

Prima di tutto la natura ci dice che la carne non è assolutamente un cibo per l’uomo perché  la nostra conformazione anatomica della bocca, il nostro tipo di masticazione, il nostro apparato digerente (vedi eccessiva lunghezza) la nostra scarsa acidità intragastrica non sono idonei per digerire tale alimento in maniera ottimale e senza creare danni al nostro organismo.
Al contrario i carnivori sono dotati di caratteristiche anatomiche diverse e quindi  ottimali che  rendono ideale tale cibo per essere assimilato in maniera completa.
L’uomo si sforza di renderlo commestibile e attraente alla vista mettendo in atto dei sofisticati procedimenti come la frollatura, la conservazione per qualche tempo, la modificazione del  suo colore  esterno.
L’animale dopo qualche minuto dall'abbattimento, per una questione di metabolismo in assenza di ossigeno, subisce un irrigidimento progressivo che si traduce in una durezza della sua carne che pertanto risulta immangiabile; infatti l'animale presenta la rigidità di un cadavere; ecco che l’uomo ha messo a punto la frollatura che consiste in un tipo  di stagionatura che  rende  la carne più tenera. Questo risultato è dovuto all’azione di alcune sostanze chiamate enzimi che agiscono per circa 48 ore sulla struttura delle proteine. Purtroppo per ottenere carni più saporite  sono necessari anche dieci giorni di tale trattamento.  Non bisogna dimenticare che la frollatura non è altro che una blando tipo di putrefazione che l’industria della carne tenta di  rallentare, ma non eliminare del tutto, attuando una sterilizzazione batterica con radiazioni ultraviolette.
Quindi durante la frollatura anche una modesta putrefazione produce sostanze chiamate  Ptomaine che producono effetti  più o meno tossici. Quando vengono prodotte in grande quantità  possono influenzare la crescita di cellule tumorali. Infatti da dati  ripresi dalla letteratura risulta che l’uso eccessivo della carne è responsabile nell’80% del cancro dell’intestino, del 70% del cancro della prostata, del 50% di quello della mammella.
  La carne è tossica anche per la presenza nel suo interno di abbondanti quantità di adrenalina e di cortisolo accumulati  dall’animale  a causa dell’eccessivo stress nei momenti che precedono la morte, operazione violenta e contro natura; altra tossicità è legata a sostanze come ammoniaca, acido urico, urea  derivate dal metabolismo dell'animale in vita. Queste sostanze hanno la caratteristica di alterare l'ambiente cellulare umano (aumentano l'acidità dei tessuti). I vari procedimenti di cottura (vedi:  alla brace, alla griglia)  di questo cibo possono dar luogo alla produzione di elementi nocivi per la salute come il Benzopirene ( altamente cancerogeno). Non bisogna dimenticare che i grassi contenuti nella carne, oltre che nei suoi derivati, possono contenere  Diossina a sua volta derivata dalla termocombustione dei rifiuti; tale sostanza può essere presente in alcuni terreni dove vengono raccolti i cibi per gli animali. Non bisogna dimenticare che l’animale venendo allevato in batteria si nutre non naturalmente, ma medianti mangimi sintetici non del tutto salutari, può facilmente  ammalarsi quindi ha bisogno della somministrazione di antibiotici, di antinfiammatori e qualche volta di cortisonici che vengono somministrati per aumentare in maniera fraudolenta il suo peso. Tutte queste sostanze spesso  si trovano abbondantemente presenti nella bistecca con la quale ci alimentiamo. Pertanto possono avere notevoli ripercussioni negative sul nostro stato di salute  come: riduzione dei poteri difensivi del nostro sistema immunitario, alterazioni ormonali, impotenza, riduzione del numero degli spermatozoi, tumori alla prostata, al fegato, alterazione del ciclo mestruale nella donna. Altri fattori che aumentano la tossicità della carne sono i conservanti tipo nitriti e nitrati che ne  aumentano la durata della commestibilità ed anche l'aspetto esterno donandole un colore rosso  molto rassicurante per il consumatore. La presenza di nitriti nel lume gastrico  favorisce la produzione delle  cosiddette nitrosamine altamente cancerogene per lo stomaco e l' intestino. 
Dopo queste informazioni che la scienza ci fornisce,  i consumatori di carni credono ancora che l’alimento carne sia  innocuo e naturale?