martedì 6 dicembre 2011

IL CONCETTO DI "FITOCOMPLESSO"

Quando un farmaco allopatico non risulta efficace, nel trattamento di una malattia, generalmente si può fare ricorso con successo alla Fitoterapia che comprende numerose erbe medicinali che hanno la caratteristica di contenere al loro interno composti chimici naturali che possono essere usati per fini terapeutici. Nei giusti dosaggi non presentano quasi mai effetti collaterali nocivi.
Un concetto fondamentale, per spiegare l'efficacia dello stessa, è rappresentato dalla conoscenza esatta del significato di "FITOCOMPLESSO". Quest'ultimo infatti per definizione è costituito da un vero e proprio mixage di sostanze chimiche; una di esse quasi sempre è fornita di una attività più efficace e più specifica definita "PRINCIPIO ATTIVO". Le numerose altre sostanze contenute nel firtocomplesso non sono meno importanti ai fini del risultato terapeutico; infatti hanno la capacità di influenzare il metabolismo, l'assorbimento, l'eliminazione del principio attivo, e quindi di renderlo più attivo.
Pertanto l'attività di un estratto totale di una pianta medicinale è il risultato dell'azione integrata di tutte le sostanze in essa contenute e mirabilmente proporzionate; di conseguenza l'azione terapeutica non può essere ottenuta, in maniera ottimale, dalla somministrazione del singolo principio attivo.
  E' stato dimostrato più volte sul piano sperimentale e clinico che l'azione isolata del principio attivo è molto meno efficace rispetto all'estratto totale.
    E' importante sottolineare anche che la tollerabilità dell'uso del fitocomplesso risulta notevolmente superiore rispetto a quella che si ha con la somministrazione del singolo principio attivo purificato. E' l'armonioso equilibrio dei vari componenti chimici contenuti in una erba medicamentosa che determina alla fine il successo terapeutico in assenza di effetti collaterali.
    Purtroppo quando subentrano interessi economici si riduce la magia dell'efficacia terapeutica di una pianta medicinale. Ciò avviene quando l'industria farmaceutica, riconoscendo il potere terapeutico elevato di essa, impossibilitata a porre un brevetto sulla stessa si adopera in tutti i modi ad estrarrne il  principio attivo o addirittura a sintetizzarlo in laboratorio creando il siggillo della novità a scapito dell'efficacia e denominandolo con nomi che non ricordano affatto la provenienza naturale della pianta di origine.
     Il risultato di questa operazione laboratoristica è una sicura riduzione del potere terapeutico del nuovo composto ed inoltre un aumento del suo costo. Si conferma anche in questo campo che il business è l'unico traguardo da raggiungere.
      Pertanto è utile, per la nostra salute, diffidare di un composto creato ad hoc dall'industria a favore dell'estratto totale e originale che la natura ha sapientemente predisposto per il nostro benessere.
Dimenticavo di sottolineare che il solo principio attivo  è tre volte più costoso dell'estratto vegetale (fitocomplesso).
   Agli amici lettori interessati a questo problema chiedo il commento più disinteressato.

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